Scrivere è difendere la solitudine in cui ci si trova; è un'azione che
scaturisce soltanto da un isolamento effettivo, ma comunicabile, nel
quale, proprio per la lontananza da tutte le cose concrete, si rende
possibile una scoperta di rapporti fra esse. E' una solitudine, però,
che non ha bisogno di essere difesa, che non ha bisogno cioè di
giustificazione. Lo scrittore difende la sua solitudine, rivelando ciò
che trova in essa e in essa soltanto.
- María Zambran -
- María Zambran -
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