mercoledì 9 febbraio 2011


23 MARZO 1923

Mentre l'amico caro attraversava
l'ultimo viale (filare di nodosi
addii) - più grandi degli sguardi
erano gli occhi.

Mentre l'amico amato doppiava
l'estremo promontorio (di sospiri
della mente: torna!) - più grandi delle mani
erano i gesti.

Quasi le braccia volessero lasciare
le spalle e le labbra - indietro,
a supplicare! Lottava con la lingua
la parola, il palmo con le dita...

Mentre l'ospite tenero passava...
- Signore, posa lo sguardo su di noi! -
le lacrime erano più enormi
di occhi umani, e delle stelle
sull'oceano.
-MARINA IVANOVNA CVETAEVA-

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